EQUILIBRI

Il filo conduttore del progetto “Equilibri” esalta la centralità del libro come testimone della memoria personale e collettiva, la cui preservazione costituisce il nucleo vivo della poetica dell’artista, attraverso il recupero, l’intreccio e l’elaborazione degli oggetti quotidiani in emozionanti opere di intima e intensa bellezza.

Estratti dal catalogo:

La sua è una poetica archeologica: l’artista scava, rovista, fruga con mani da bambina nel ciarpame delle soffitte polverose e negli scantinati della memoria; memoria che, con la perizia del ragno, Serreli intesse con quel filo sanguigno che ricompone i reperti di un mondo perduto, restituendoli a nuova vita.
(dalla prefazione di Loris Cereda)

In mano all’artista, i libri d’epoca della collezione privata di Trincas mutano da beni di consumo a oggetti di culto, facendosi silenziosi compagni, testimoni del fluire del tempo privato e di un passato che riverbera nel presente e pone domande sul futuro.
(dalla nota di Lara Cerutti)

In questa sezione elaborata durante il lockdown, il libro è autentico genius loci di una narrazione in bilico tra tormento e pacificazione, dove solitudine e isolamento fungono da amplificatori di senso: la nostalgia del passato, l’incertezza del futuro, il ritrovato valore del tempo, la fragilità esistenziale.
(dalla nota di Barbara Santoni)